Ostia Antica era il fiorente porto commerciale di Roma, alla foce del Tevere sul mar Tirreno. Fondata nel IV secolo a.C. come cittadella fortificata (castrum), raggiunse il suo massimo sviluppo in età imperiale e grazie alla sua posizione strategica per gli scambi commerciali divenne una vera e propria città cosmopolita dove convivevano etnie, culture e religioni diverse.
Con il declino dell'impero romano iniziò anche la decadenza di Ostia Antica, fino ad essere del tutto abbandonata nel IX secolo. Rimasta sepolta nella sabbia per secoli, è tornata alla luce grazie agli scavi iniziati nel 1802 e per il suo grado di conservazione è considerata una delle più importanti aree archeologiche al mondo.
Oltre agli edifici pubblici (foro, terme, teatro e templi) si sono conservate numerose strutture produttive, magazzini, botteghe, locande, sedi di associazioni, edifici per abitazioni a più piani (insulse) e ville patrizie (domus), che restituiscono l'immagine della vita quotidiana in epoca romana.
Nel piazzale delle corporazioni, davanti alle sedi di armatori, mercanti e corporazioni, un mosaico sul pavimento pubblicizza il nome del proprietario, le attività e i servizi che offre. Tra i tanti mitrei rinvenuti il più interessante è quello delle Sette Sfere, decorato con mosaici raffiguranti i simboli del culto del dio Mitra e così chiamato per i sette archi di cerchio che rappresentano le sfere celesti.
A Ostia Antica è stata ritrovata anche la sinagoga più antica d'Europa risalente al I secolo d.C. L'elemento archeologico più rilevante è senza dubbio il teatro, costruito nel 180 d.C. dall'imperatore Commodo. Poteva contenere quattromila spettatori e ancora oggi viene utilizzato per concerti e spettacoli estivi.