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Comune di Palestrina
Informazioni turistiche Palestrina
cittadina d'aspetto medievale (m 450, ab. 18 663) sorta intorno all'VIII sec. a.C., in posizione strategica, su un antico luogo di culto, guarda il passo dell'Olmata e controlla un remoto collegamento, utilizzato molto frequentemente in epoca etrusca, tra la valle del Sacco e quella del Tevere. Le strutture superstiti del grandioso santuario della Fortuna Primigenia, frequentato fino almeno a tutto il secolo IV e decaduto quando Teodosio vietò il culto pagano, sembrano, sembrano dar forma a tutto l'abitato. Mura ciclopiche, risalenti al VI a.C. e in parte conservate, univano i nuclei, oggi separati, dell'antica Praeneste e l'acropoli presso Castel San Pietro Romano. La città esisteva certamente già nel VII secolo a.C.; in età medievale fu feudo dei Colonna e nel 1630 passò ai Barberini. Nel 1525 vi nacque il grande musicista Giovanni Pierluigi da Palestrina.
DUOMO
L'edificio, eretto sui resti di un precedente romano in tufo (se ne notino le parti sulla fronte, sul fianco e nella cripta), fu ampliato nel XII secolo. Della chiesa romanica restano oggi, dopo vari rifacimenti, solo la facciata a timpano e il bel campanile. All'interno, nella navata sinistra, si trova una copia della Pietà di Palestrina di Michelangelo (l'originale è a Firenze, nella Galleria dell'Accademia); a fianco, nella cappella del Crocifisso, una tavola cinquecentesca di buona fattura.
PIAZZA REGINA MARGHERITA
Sulla piazza, forse antico Foro di Praeneste e oggi chiusa su un lato dal fianco del Duomo, prospetta un grande edificio con resti di antiche mura e quattro semicolonne corinzie. nel basamento si apre l'Aerarium, che un'iscrizione degli edili, visibile sul fondo, data al II secolo a.C.
Dalla piazza si accede, per il portone a sinistra del Seminario, all'Area sacra, ambiente ricavato nel pendio del colle, a pianta basilicale con quattro navate. A destra sul fondo dell'area sacra, si apre la Sala absidata, segnata da colonne e lesene lungo le pareti. Il cosiddetto antro delle Sorti, posto sul lato sinistro dell'Area sacra, è l'ampliamento di una grotta naturale; in antico era probabilmente arricchito da un ninfeo, con mosaico del I secolo a.C. rappresentante il fondo marino.
SANTUARIO
I resti, oggi visibili di uno dei luoghi di culto più importanti dell'antichità appartengono a costruzioni databili al II-I secolo a.C. erette su terrazze artificiali. Vi si accede da piazza della Cortina e si scende fino al muro in opera poligonale quasi all'altezza di via del Borgo. per due grandi rampe convergenti si sale alla terrazza degli Emicicli, così detta per due esedre a colonne che si aprivano al centro delle due ali porticate (quella di destra conserva volta a cassettoni e colonne corinzie). Al di sopra del piano degli emicicli si stende la Terrazza dei Fornici, così denominata per il caratteristico motivo della parete di fondo. Da questa si giunge infine alla terrazza della Cortina, grande spianata cinta ai lati da portici e, in fondo, da un'ampia cavea con portico semicircolare, dietro al quale era il piccolo tempio, pure circolare.
CASA NATALE DI PIERLUIGI DA PALESTRINA
Su vicolo Pierluigi, presso piazza della liberazione, si trova la casa dove nacque nel 1525 Pierluigi da Palestrina, sede della fondazione dedicata alla figura di uno dei più celebri compositori rinascimentali: all'interno si trova anche una biblioteca specializzata nel campo della musica polifonica.
La tradizione di questo tipo di canto si è conservata in città e a Palestrina esistono due cori con un repertorio di musica barocca: il Coro Città di Palestrina e il Coro Praenestinae Voces.
PALAZZO BARBERINI
Fu costruito sulla parte alta terminale del santuario, con un caratteristico impianto che sfrutta strutture e andamento del portico semicircolare dell'emiciclo. Più volte devastato durante i conflitti tra i Colonna e il papato, e ricostruito nel 1640 dai Barberini, ospita il Museo archeologico prenestino. Accanto al palazzo Barberini è la Chiesa di S. Rosalia, edificata nel 1656-60 da Maffeo Barberini, ricca di marmi policromi.
MUSEO ARCHEOLOGICO PRENESTINO
Ordinata in sale che spesso conservano l'elegante decorazione ad affresco di scuola degli Zuccari, la raccolta espone, all'ingresso, il trionfo di Costantino, rilievo del IV secolo. nelle prime sale sono statue e iscrizioni onorarie provenienti dalla città e dal santuario, corredi tombali dalle necropoli prenestine, are funerarie, cippi (nella caratteristica forma di pigna). Da notare la grande statua mutila in pietra scura (I secolo a.C.), proveniente dal santuario, che si suppone possa essere quella della Fortuna Primigenia. Seguono antefisse, numerosi fregi e statuette in terracotta (secoli VII-II a.C.), teste e ritratti dal secolo II a.C. al I d.C. e una ricostruzione del santuario della Fortuna Primigenia. Assieme a varie terrecotte architettoniche e a un rivestimento di bronzo del IV secolo a.C., è in mostra il famoso mosaico dell'inondazione del Nilo, uno dei capolavori dell'arte musiva romana (probabilmente databile al I secolo a.C.).
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