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Comune di Cerveteri

Informazioni turistiche Cerveteri

Oggi è una cittadina residenziale e agricola, ma Caere, in etrusco Kysry, fu uno dei punti di forza della talassocrazia etrusca e centro popoloso del Mediterraneo antico, sebbene dell'abitato si conservino pochissime tracce. Le origini risalgono al IX secolo a.C.; la città raggiunse il suo massimo splendore intorno al VI secolo. Proficui furono, malgrado le lotte commerciali, i suoi contatti con il mondo greco e fenicio-cartaginese tanto che la città fu alleata nel 273 a.C.) nel quadro dell'espansionismo di età repubblicana e già all'inizio dell'impero cominciò il suo lento spopolamento, conclusosi nell'alto medioevo a seguito delle scorrerie dei saraceni e della malaria. I suoi abitanti fondarono la vicina ceri e solo nel '500, con il nome di Caere Vetus, divenne parte del principato dei Ruspoli che acquisì il castello nel 1674 per cederlo allo Stato negli anni '80.

Nel centro del paese si trova la Rocca, che comprende il borgo più antico (la Boccetta). Sulla piazza interna affacciano la chiesa di S. Maria Maggiore, con strutture medievali (il transetto corrisponde alla navata di un precedente edificio di culto romanico), e il rinascimentale palazzo Ruspoli. La Rocca, di origine duecentesca, è sede del Museo Nazionale Cerite. L'istituzione raccoglie una parte dei reperti scoperti nell'area urbana e nelle numerose necropoli attorno all'abitato. L'esposizione è inaugurata dai materiali dell'epoca villanoviana (X-VII sec): urne cinerarie, vasi, elmi e corazze provenienti dalla Necropoli del Sorbo.

Il periodo orientaleggiante è ben rappresentato (necropoli di Monte Abatone) con i primi buccheri sottilissimi, che sarebbero divenuti una vera a propria particolarità locale. Lo sviluppo delle città e dei suoi commerci portò artisti e merci greche: anfore e vasi provenienti dall'Attica, dalla Laconia e da Corinto sono esposti insieme a buccheri smontabili provenienti dalla tomba 4. Una tomba della necropoli della Bufaloreccia (VI a.C.) ha restituito gioielli femminili, ornamenti e fibule per il manto che avvolgeva la defunta, uno sgabello pieghevole di legno e stoffa, resti di sandali. Seguono ceramiche del VI-V sec e una serie di elementi architettonici (acroterio con figura femminile, antefisse, lastre di rivestimento), provenienti dai templi cittadini.

La visita della necropoli etrusca della Banditaccia è fondamentale per capire l'antica architettura funeraria: le sue circa 400 tombe risalgono a un periodo compreso tra l'VIII e il II sec. a.C. In particolare l'architettura dei tumuli, una delle forme usate dagli etruschi per seppellire i defunti.

Oltre alla tomba dei Capitelli (VI secolo a.C.), scavata nel tufo, che presenta due colonne centrali a sezione dodecagonale concluse da capitelli eolici e con soffitto scolpito, è un primo gruppo di tumuli arcaici (VII a.C.), tra cui la tomba della Capanna. così detta dalla forma spiovente del tetto, e risalente alla prima metà di quel secolo, che fu modello di molte coeve: scavata interamente nel tufo e introdotta da un corridoio, ripete la pianta della abitazioni dei vivi. La tomba dei Vasi greci offre il modello più diffuso nell'area: su una grande sala centrale si aprono tre cellette sepolcrali, cui si accede da porte con architrave e stipiti racchiusi in cornici a rilievo; all'esterno del tumulo, una cordonatura trattiene la copertura terrosa.

Una scala in discesa conduce alla tomba dei Rilievi (IV a.C.), protetta da un vetro che consente di vedere la camera ipogea del soffitto spiovente con due pilastri centrali: gli stucchi policromi riproducono armi e oggetti di uso domestico. Proseguendo si giunge alla via degli Inferi, in cui fondo è inciso da solchi dei carri: a sinistra è la tomba della Casetta (VI a.C.), dalla pianta molto articolata, mentre lungo la strada che si stacca a destra è la coeva tomba delle Cornici, ornata da due sedie scolpite nel tufo ai lati dell'ingresso e nella stanza centrale dalle cornici che danno il nome alla sepoltura.

All'esterno dell'area archeologica si trovano alcuni tumuli (tra cui la cosiddetta tomba degli Scudi e delle Sedie, con i suoi rilievi interpretati come scudi da parata) che sono visitabili solamente in orari prestabiliti, due volte al giorno.

Almeno altre quattro erano le aree cimiteriali che servivano all'etrusca Cerveteri, e di disponevano attorno al pianoro occupato dall'abitato. Meritano una menzione la Necropoli del Sorbo, di cui fa parte la tomba Regolini - Galassi (metà VII secolo a.C.) con i reperti di stile orientalizzante oggi ai Musei Vaticani, e la necropoli di Monte Abatone, con i tumuli Campana (fine VII - inizi VI a.C.) e Torlonia (IV a.C.) A km 9 da Cerveteri, sul mare a sud-est di Ladispoli, è il castello Odescalchi già Orsini (secolo XV), dotato di torri angolari. CERI

Il borgo medievale (m 105), stretto tra mura merlate che di delineano alte su una rupe, sorse a seguito delle razzie saracene nella vicina Cerveteri. Vi si accede da una porta medievale a metà di una ripida carrozzabile scavata nella roccia. Al centro dell'abitato, che si raggiunge con una ripida salita incassata, è la mole del palazzo edificato dai Torlonia sulla precedente rocca degli Anguillara. Pochi vicoli si sviluppano attorno all'unica piazza di Ceri, su cui si affaccia la chiesa di S. Felice Papa che conserva una serie di affreschi medievali che raffigurano le Storie della vita di San Silvestro e un'abside in blocchi di pietra scura.

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